Novembre ha rilevato temperature eccezionalmente elevate. Scatta l’allarme inquinamento.

L'inquinamento dell'aria che respiriamo per strada riporta l'attenzione sulla qualità dell'aria indoor.

In quello che potrebbe diventare l'anno più caldo della storia a livello globale, il mese in corso per il nostro Paese è stato segnato da temperature eccezionalmente elevate, con valori da primavera inoltrata e ghiacciai in grave sofferenza. Le temperature ben al di sopra della media stagionale e le conseguenti nebbie hanno alzato i valori delle centraline di rilevamento delle polveri sottili e degli altri inquinanti, che in alcune città sono risultati ad altissima concentrazione.
Le polveri sottili che non vengono spazzate dalla pioggia, restano in circolo nella nostra aria, esterna e domestica! E la qualità dell'aria indoor è un tema “caldo” come dimostra il convegno “La valutazione della qualità dell’aria negli ambienti confinati di vita e di lavoro: un potente strumento di prevenzione”, svoltosi a fine Ottobre a Lecco e fortemente voluto dal Laboratorio di Sanità Pubblica del Dipartimento di prevenzione dell’ASL.
“La prevenzione negli ambienti di vita e lavoro costituisce il fondamento di tutte le azioni volte a tutelare la salute e promuovere una sempre migliore qualità della vita” ha spiegato il dottor Antonio Gattinoni, Direttore Sanitario dell’ASL di Lecco.
Il congresso ha permesso a professionalità diverse (medici igienisti, geometri, biologi, ingegneri, architetti, chimici) di confrontarsi sulla qualità dell’aria negli ambienti di vita e di indicare azioni preventive e di risanamento da mettere in atto nella progettazione degli edifici e degli impianti di trattamento dell’aria.